
CAMMINO DELLE ABBAZIE
Lo CLUB ALPINO ITALIANO - G.R. LAZIO Noi
del Club Alpino Italiano, che da sempre pratichiamo l’escursionismo
di montagna per pura attività fisica e ricreativa, ci siamo resi
conto del grande bisogno della gente di oggi di riscoprire il
piacere di camminare nella natura, in un’atmosfera di riflessione e
di solidarietà. Abbiamo pensato, quindi, ad un “cammino” che
congiungesse l’attività fisica alla contemplazione ed alla
conoscenza naturalistica, artistica e storica e che avvicinasse un
maggior numero persone alle bellezze del nostro territorio ed in
particolare della Ciociaria, terra assai ricca di storia e di
spiritualità religiosa. Con il “Cammino delle Abbazie” abbiamo
voluto ripercorrere, all’incirca, il tragitto che San Benedetto
effettuò tra gli anni 525-529 per recarsi da Subiaco a Montecassino.
Un cammino adattato ai nostri tempi, per evitare i luoghi ormai
troppo urbanizzati e per raggiungere i monumenti che successivamente
a San Benedetto la storia ci ha trasmesso. Abbiamo capito, e
l’accoglienza positiva rivolta a questa nostra idea ce lo ha
confermato, quanta necessità ci sia da parte dei più di riscoprire,
con occhi nuovi, la realtà storico-religiosa del nostro territorio,
una realtà ad alta concentrazione di testimonianze spirituali di
elevato valore architettonico ed artistico come pochi altri luoghi
in Italia ed in Europa. Il “Cammino delle Abbazie” dà la possibilità
all’escursionista (a piedi, a cavallo o in mountain bike) di
attraversare luoghi di fascino incomparabile e di riportarlo ad
apprezzare certi valori, quali il silenzio, la solidarietà,
l’amicizia, la contemplazione, l’essenza spirituale. Noi crediamo
fortemente che questa sia veramente una grande opportunità di
sviluppo economico equilibrato per il territorio e un modo di
riportare l’uomo con i “piedi per terra”, distogliendolo da quel
consumismo sfrenato che sta diventando una vera e propria epidemia
dai risvolti nefasti facilmente prevedibili. Ben venga, quindi, la
riscoperta di “cammini” quali la Via Francigena, la Via Romea, la
Via Micaelica ed il nostro Cammino delle Abbazie. Luigi Scerrato (Presidente
Regionale C.A.I. Lazio)

Il Cammino delle Abbazie Da Subiaco a Montecassino, sulle orme di
San Benedetto Unire con un unico grande sentiero segnato ed
attrezzato, lungo circa 150 km e con quasi completa esclusione di
strade asfaltate, Subiaco con Montecassino, rispettivamente “culla”
e “capitale” del monachesimo occidentale. Subiaco, dove sorsero i
primi monasteri dell’ordine benedettino e dove rimangono ancora,
intatti nella loro bellezza, il Monastero di Santa Scolastica ed il
Sacro Speco.
L’Abbazia di Montecassino, uno dei più importanti e famosi nel mondo
tra i monumenti italiani, definita da Gregorovius “Atene medioevale
nella notte dei secoli”. Un sentiero per ripercorrere, grosso modo,
il tragitto intrapreso da San Benedetto (patrono d’Europa) tra
l’anno 525 ed il 529 e che collega tra loro 7 importanti monumenti
religiosi: Santa Scolastica e Sacro Speco a Subiaco, Certosa di
Trisulti, Badia di San Sebastiano ad Alatri, Abbazia di Casamari,
Abbazia di San Domenico a Sora, Abbazia di Montecassino. E’ questo
il Cammino delle Abbazie, progetto elaborato dalla sezione del
C.A.I. di Alatri (FR), su idea dell’allora presidente Luigi Scerrato,
e approvato nel 2008 dal Gruppo di Ricerca Terre Alte del Comitato
Scientifico Centrale. Un percorso per scoprire la realtà storico,
artistica e religiosa di un territorio ad alta concentrazione di
testimonianze di elevato valore come pochi altri luoghi in Italia ed
in Europa. Il Cammino è sviluppato in nove tappe (più una variante
estiva d’alta quota) tenendo conto delle possibilità di
pernottamento alberghiero o extra-alberghiero e mettendo in risalto
i pregevoli diversi ambienti naturali (alta montagna, media montagna,
fondovalle) dell’Appennino Laziale Meridionale.
Un percorso in cui il legame tra escursionismo a piedi, arte e fede
diventa un’occasione di sviluppo turistico sostenibile e di
valorizzazione dei c.d. “centri d’arte minori” della Ciociaria,
terra famosa per i monumenti, per l’ambiente, per le tradizioni, per
i figli illustri e per i sapori della cucina. Il Cammino delle
Abbazie (in via di ultimazione in quest’autunno 2011 come tratto
della Via Benedicti che unisce Norcia all’Abbazia di San Vincenzo
nel Volturno) prevede, oltre la realizzazione del percorso con la
segnaletica orizzontale e verticale adottata a livello
internazionale e contrassegnata in questo caso dal logo , la
pubblicazione di una carto-guida, la realizzazione del sito web e
l’attivazione di una serie di eventi e strumenti per la promozione e
la commercializzazione, anche internazionale, del percorso.
1° Tappa (1-2) : Subiaco – Altipiani
di Arcinazzo
Tempo di percorrenza: 4 h 45 min. Dislivello
salita: 604 m. Dislivello discesa: 216 m.
Si parte alle porte della cittadina di Subiaco, nel
territorio del Parco Regionale dei Simbruini, dai ruderi della Villa
di Nerone (453 m.) per salire fino alMonastero di Santa Scolastica (l’unico
rimasto dei 12 o 13 fondati originariamente da San Benedetto nella
zona, vi fu costruita nel 1461 la prima tipografia i
taliana.
Da vedere, in particolare, il Terzo
Chiostro e la Chiesa) e poi al Sacro Speco (o Monastero di San
Benedetto, 626 m.). Costruito fra l’ XI ed il XII sec. sopra la
grotta dove il Santo visse i primi anni di vita monastica, il Sacro
Speco (definito da Petrarca “soglia del Paradiso”) è un insieme
suggestivo di edifici che comprende due chiese, numerose cappelle e
grotte collegate da scalinate, il tutto sopra nove alti archi e
sotto una parete di roccia strapiombante.Si scende quindi per
costeggiare un lungo tratto dell’alto corso del Fiume Aniene fino
alla località di Comunacque (552 m.), confluenza tra i Fiumi Aniene
e Simbrivio, nei cui pressi si possono ammirare le suggestive
Cascate di Trevi. Una breve ripida salita per raggiungere gli 841 m.
della ridente località turistica degli Altipiani di Arcinazzo.
2° Tappa (2-3): Altipiani di Arcinazzo - Guarcino
Tempo di percorrenza: 4 h 30 min.. Dislivello salita: 533 m.
Dislivello discesa: 749 m.
Dagli Altipiani di Arcinazzo (841 m.) si sale leggermente, tra
boschetti e radure con interessanti scorci panoramici, sino ad
imboccare la Valle delle Macchie che scende al Fontanile di Capo
d’Acqua (745 m.).
Superando
alcuni campi coltivati si risale all’ Arco di Trevi (977 m.),
suggestivo arco di età romana che si erge improvviso tra i boschi.
Attraversata la SS Sublacense si raggiunge la bella e panoramica
valle di Pratalonga e poi, seguendo il tracciato di un’antica strada,
la chiesa della Madonna della Neve e quindi il centro di Guarcino
(625 m.) con il suo borgo medioevale dove sostò San Benedetto (da
visitare la Collegiata di San
Nicola , la Chiesa di San
Michele Arcangelo con la Cripta, la chiesa di San Benedetto e,
con una deviazione, l’Eremo di Sant’Agnello, bel punto panoramico
sulla valle sottostante).
Variante 2° Tappa (2-4) : Altipiani di Arcinazzo –
Campocatino
Tempo di percorrenza: 6 h 30 min. Dislivello salita: 1276 m.
Dislivello discesa: 317 m.
E’ una variante un po’ faticosa ma molto interessante dal punto
di vista naturalistico e paesaggistico. Dagli Altipiani di Arcinazzo
(841 m.) raggiunto l’Arco di Trevi, si abbandona il percorso
principale del Cammino delle Abbazie
per
iniziare la salita (dapprima su sentiero poi su sterrata e quindi
nuovamente su sentiero) tra i faggi del selvaggio Vallone di
Sant’Onofrio. In ambiente d’alta montagna, al confine tra i Monti
Simbruini ed Ernici, tra Lazio ed Abruzzo, si raggiunge la conca
carsica della località sciistica di Campocatino (1800 m.).
3° Tappa (3-5) : Guarcino – Collepardo
Tempo di percorrenza: 5 h 00 min. Dislivello salita: 612 m.
Dislivello discesa: 651 m.
Dal centro di Guarcino (625 m.) si sale, con percorso a mezza
costa sulle propaggini dei rilievi più importanti dei Monti Ernici,
sino a Vico nel Lazio (720 m.),transitando per la chiesetta di
Madonna del Campo e per i ruderi della Torre (855 m.).
Da qui, sempre a mezza costa sotto i monti La Monna e Rotonaria, si
attraversa la selvaggia Valle del Rio e si raggiunge la solitaria Certosa
di Trisulti (825 m.), complesso di edifici fatti costruire da Papa
Innocenzo III nel 1204. Famosa è la “farmacia” risalente al sec.
XVI, affrescata da Filippo Balbi e con una raccolta di suppellettili
originari. Da vedere anche la Chiesa di San Bartolomeo. Dalla
Certosa, percorrendo un’antica mulattiera citata anche da
Gregorovius, si giunge alla chiesa della SS. Trinità e quindi al
paesino di Collepardo (586 m.),dall’ aspetto tipicamente medievale
con case, vicoli e piazzette raggruppati attorno al Palazzo comunale
ed alla chiesa parrocchiale, dedicata al SS. Salvatore, costruita
intorno alla metà del XV secolo.
Variante 3° Tappa (4-5) : Campocatino – Collepardo
Tempo di percorrenza: 4 h 35 min. Dislivello salita: 254 m.
Dislivello discesa: 1468 m.
Da Campocatino (1800 m.) si percorre la lunga panoramica cresta
fino ad una sella (1888 m.) in prossimità della cima de La Monna
(1952 m., splendido balcone su tutta la Valle del Sacco). Si inizia
una lunga discesa, in gran parte attraverso la faggeta,
per
ricongiungersi al percorso principale del Cammino delle Abbazie poco
prima di giungere alla solitaria Certosa di Trisulti (825 m.),
complesso di edifici fatti costruire da Papa Innocenzo III nel 1204.
Famosa è la “farmacia” risalente al sec. XVI, affrescata da Filippo
Balbi e con una raccolta di suppellettili originari. Da vedere anche
la Chiesa di San Bartolomeo. Dalla Certosa, percorrendo un’antica
mulattiera citata anche da Gregorovius, si giunge alla chiesa della
SS. Trinità e quindi al paesino di Collepardo (586 m.), dall’
aspetto tipicamente medievale con case, vicoli e piazzette
raggruppati attorno al Palazzo comunale ed alla chiesa parrocchiale,
dedicata al SS. Salvatore, costruita intorno alla metà del XV secolo.
4° Tappa (5-6) : Collepardo – Veroli
Tempo di percorrenza: 4 h 10 min. Dislivello salita: 471 m.
Dislivello discesa: 463 m.
Da Collepardo (586 m.), dopo essere scesi nella valle del
torrente Cosa in prossimità delle Grotte Regina Margherita, si
raggiunge l’area dei Monti Maggiori di Alatri.
In
tranquillo ambiente basso montano, con suggestive vedute della città
di Alatri e della sua Acropoli (risalente ad epoca pre-romana, le
cui “mura ciclopiche” rappresentano il più perfetto e meglio
conservato esempio italiano di mura poligonali) si giunge alla
storica Badia di San Sebastiano (459 m.) che, fondata da una delle
più antiche comunità cenobitiche d'Occidente ed affidata all’abate
Servando, ospitò San Benedetto nel suo viaggio verso Montecassino.
Nella Badia si osservava una regola monacale di origine francese
dalla quale, probabilmente, il Santo trasse spunto per elaborare la
propria. Qualche chilometro a mezza costa tra gli ulivi delle
colline ciociare e, attraversando il suggestivo Borgo di San Leucio,
si giunge a Veroli (594 m.), importante centro storico-artistico (da
vedere, tra l’altro, la Cattedrale, la Chiesa di S. Maria di Salome,
la Scala Santa, le Mura).
5° Tappa (6-7) : Veroli – Monte San Giovanni Campano
Si cammina per stradine di campagna, tra le colline di quello che
fu il confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie. Il
momento centrale del percorso, scendendo da Veroli (594 m.)
e superata la frazione di Colleberardi,
è la visita della Abbazia di Casamari (290 m.), uno dei migliori
esempi al mondo di architettura gotico-cistercense, fondata dai
benedettini nel 1035. Di massimo interesse la Chiesa dalle solenni e
slanciate forme gotiche, il Chiostro, la Sala Capitolare, il
Refettorio. Sempre in ambiente rurale di fondovalle, dopo avere
costeggiato un breve tratto del torrente Amaseno, con una leggera
salita si raggiunge, maestoso su un colle,Monte San Giovanni Campano
(438 m.), una delle più guarnite antiche fortezze del Lazio, con il
Castello baronale dove nel 1244 fu imprigionato dalla famiglia S.
Tommaso d’Aquino.
6° Tappa (7-8) : Monte San Giovanni Campano – Arpino
Tempo di percorrenza: 5 h 20 min. Dislivello salita: 359 m.
Dislivello discesa: 350 m.
Da Monte
San Giovanni Campano (438 m.) si scende fino al fondovalle del fiume
Liri. Una volta attraversata la campagna di Castelliri si giunge
alla periferia della città di Sora dove sorge l’Abbazia di San
Domenico (270 m.), fondata dal Santo nel 1011 e dove visse il monaco
Ildebrando (divenuto poi Papa Gregorio VII). Di particolare pregio i
tre portali, il Convento, la Cripta. Si continua in piano tra campi
coltivati e piccoli ruscelli sino alla frazione di Carnello per
iniziare poco dopo la salita che, sempre in un gradevole ambiente
rurale, conduce ad Arpino (447 m.), città pre-romana ricca di
monumenti e memorie storiche, famosa per i suoi figli illustri
(Cicerone, Caio Mario, il Cavalier d’Arpino).
7° Tappa (8-9) : Arpino - Casalvieri
Tempo di percorrenza: 3 h 30 min. Dislivello salita: 474 m.
Dislivello discesa: 541 m.

Dal centro storico di Arpino (447 m.) si sale al borgo di
Civitavecchia (627 m.) con importanti resti storici di età pre-romana
e romana (come le mura poligonali, la Torre di Cicerone e la famosa
porta a sesto acuto, costruita con grossi massi tagliati
obliquamente) ed un panorama che spazia ampio sul Parco Nazionale
d’Abruzzo e sulla Valle del Liri. Con saliscendi a mezza costa si
transita nei pressi della Grotta delle Fate e per varie piccole
frazioni rurali sino alla contrada Colle della Volpe. Si entra poi
nella Val di Comino, superando l’altura de Il Monte (690 m., bella
visuale sulle Gole del fiume Melfa) per scendere poi a Casalvieri
(380 m., da vedere, in particolare, il Santuario di Santa Maria
delle Rose, edificato nei primi anni del XII sec. presso la frazione
di Roselli, sul colle omonimo, nel luogo in cui sarebbe apparsa la).
8° Tappa (9-10) : Casalvieri – Colle San Magno
Tempo di percorrenza: 5 h 10 min. Dislivello salita: 906 m.
Dislivello discesa: 726 m.
Da Casalvieri (380 m.) si scende per attraversare il fiume Melfa
per poi salire abbastanza ripidamente al paesino di Casalattico e
quindi all’abitato di Montattico. Da qui si continua per l’inizio
del Vallone Erta che si abbandona per continuare la salita sino ai
1104 m. di Monte Occhio, aggirando le cime più alte del Monte le
Catenelle e del Cimarone del Villaneto. Si entra quindi nella bassa
Valle del Liri (panoramica veduta sulla piana) scendendo nel bosco
per l’Arta di Nota fino al paesino di Colle San Magno (560 m.), comune
Medaglia di bronzo al merito civile per essere stato oggetto di
feroci rappresaglie e intensi bombardamenti durante l’ultimo
conflitto mondiale.
9° Tappa (10-12) : Colle San Magno – Abbazia di
Montecassino
Tempo di percorrenza: 5 h 10 min. Dislivello salita: 606 m.
Dislivello discesa: 650 m.
Bella traversata a mezza costa sul versante meridionale del Monte
Cairo che con i suoi 1669 m. domina panoramico su molti rilievi
dell’Appennino centrale e la pianura della Valle del Liri. Da Colle
San Magno* (560 m.) ci si incammina in direzione di Villa Santa
Lucia. In costante leggera salita si superano antichi casali rurali
e la piccola panoramica cima del Pizzo Corno (945 m.). In discesa si
raggiunge il Pozzo di S. Lucia e quindi, superando Colle Sant’Angelo
e la Masseria Albaneta, l’Abbazia di Montecassino (516 m.).
Casa
madre delle abbazie benedettine, è uno dei più famosi monasteri
della cristianità. Fondata da San Benedetto sui resti dell’acropoli
e di un tempio pagano, vi fu codificata la “regola” dell’ ora et
labora. Fu per molti secoli, grazie all’opera dei monaci “amanuensi”
centro di studi e di custodia dell’intera cultura occidentale.
Completamente ricostruita dopo le distruzioni della seconda guerra
mondiale, l’Abbazia è un imponente complesso di chiese e di edifici
ricchi di testimonianze storiche ed artistiche. * Da Colle San Magno
è possibile effettuare una deviazione per visitare il Castello di
Roccasecca (dove c’è la casa natale di San Tommaso d’Aquino) e la
cittadina stessa (2 o 3 ore a seconda del percorso).
Variante 9a Tappa (10-12) : Roccasecca – Abbazia di
Montecassino
Tempo di percorrenza: 6 h 30 min. Dislivello salita: 891 m.
Dislivello discesa: 620 m.
Usciti da Roccasecca (245 m.) e superato il bivio per il
quartiere medievale del Castello si attraversa la frazione di
Caprile e si raggiunge Castrocielo (250 m.). Per sentiero si sale
sino a La Forma (735 m.) dove ci si ricongiunge al percorso
principale del Cammino delle Abbazie per raggiungere l’Abbazia di Montecassino
(516 m.)
www.caialatri.it
Per contatti – info@caialatri.it Antonello Bianchi:349.8054533 -
Luigi Scerrato 333.2712872

Le tappe da Subiaco a Montecassino
Tappa Località Tempo di percorrenza Dislivello
salita
Dislivello discesa
1-2 Subiaco, Villa di Nerone – Altipiani di Arcinazzo 4 h 45 min. 604 216
2-3 Altipiani di Arcinazzo - Guarcino 4 h 30 min. 533 749
3-5 Guarcino - Collepardo 5 h 00 min. 612 651
5-6 Collepardo - Veroli 4 h 10 min. 471 463
6-7 Veroli – Monte San Giovanni Campano 4 h 00 min. 329 485
7-8 Monte San Giovanni Campano - Arpino 5 h 20 min. 359 350
8-9 Arpino - Casalvieri 3 h 30 min. 474 541
9-10 Casalvieri – Colle San Magno 4 h 50 min. 906 726
10-11 Colle San Magno – Abbazia di Montecassino 4 h 35 min. 606 650
Var.
2-4 Altipiani di Arcinazzo - Campocatino 6 h 30 min. 1276 317
4-5 Campocatino - Collepardo 4 h 35 min. 254 1468
9-11 Casalvieri - Roccasecca 3 h 40 min. 60 195
11-12 Roccasecca – Abbazia di Montecassino 6 h 30 min. 891 620
N.B: i tempi di percorrenza sono puramente indicativi,
considerando il cammino effettivo (escluse le soste) e riferiti ad
un escursionista mediamente allenato.